Come funzionano i radiatori a gas
  • Riscaldamento

Possono essere tradizionali, elettrici, ma anche a gas: è una delle tipologie di radiatori presenti sul mercato. Scopriamo insieme le loro caratteristiche e come riscaldano gli ambienti per valutare se siano convenienti o meno.

 

Cosa sono i radiatori a gas?

 

Il radiatore a gas è un dispositivo che eroga calore usando come combustibile il gas metano o GPL. Opera quindi in modo autonomo rispetto ai termosifoni tradizionali ad acqua calda, collegati all’impianto di riscaldamento. Sono infatti dotati di bombole o serbatoi all’interno del quale è contenuto il gas e richiamano alla vista dei convettori o sono simili ad un climatizzatore. 

Tra i componenti dei radiatori a gas troviamo:

  • il bruciatore, dove avviene la combustione del gas;
  • lo scambiatore d’aria, che serve per trasferire il calore all’aria;
  • il condotto di scarico, necessario per espellere i fumi della combustione;
  • il dispositivo di sicurezza, che rileva eventuali anomalie e blocca così l’afflusso del gas;
  • il termostato, per regolare la temperatura;
  • il ventilatore (se previsto), per la diffusione forzata dell’aria calda. 

Il funzionamento prevede alcune fasi.

  • Con la combustione, il gas viene bruciato in una camera stagna e produce calore.
  • A questo punto, tramite scambio termico, il calore è trasferito all’aria con lo scambiatore.
  • L’aria calda viene così diffusa nella stanza per convenzione naturale (radiatori a tiraggio naturale) oppure forzatamente, se il radiatore è dotato di ventilatore (radiatore a tiraggio forzato).
  • L’espulsione dei fumi generati dalla combustione avviene tramite un condotto all’esterno dell’abitazione. 

L’installazione del radiatore a gas include il posizionamento dei tubi di scarico: uno per l’emissione dei fumi all’esterno, l’altro per permettere all’aria, che agisce da comburente, di entrare nella camera stagna. 

 

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Quanto consuma un radiatore a gas?

 

Per chi valuta l’installazione di radiatori a gas nella propria casa è importante capire quanto consumino e quale sia il conseguente impatto economico. Mediamente, un radiatore di questo tipo lasciato in funzione per un’ora consuma tra 0,20 e 1,25 metri cubi di gas

In energia termica, l’intervallo è compreso tra 2 e 12 kWh.

Ci sono fattori che incidono sul reale consumo del dispositivo.

  • Temperatura. Più è alta la temperatura desiderata, maggiore sarà il consumo di gas. 
  • Isolamento dell’edificio. Il comfort termico può risentirne se l’ambiente da scaldare non è ben isolato, come nel caso di correnti d’aria fredda dagli infissi.
  • Dimensione del radiatore. Quelli più grandi e con una superficie per lo scambio termico maggiore tendono a consumare di più.
  • Durata dell’accensione. A seconda del tempo di accensione, il radiatore può consumare più o meno gas. 

C’è infine da considerare il costo medio del gas. Secondo i parametri più aggiornati dell’ARERA, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, il prezzo del gas al metro cubo è di circa 0,53 euro a Smc (Standard metro cubo).

 

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Conviene riscaldare a gas o elettrico?

 

I radiatori a gas sono una soluzione per avere un riscaldamento rapido ed essere autonomi dall’impianto centralizzato, per chi abita in un condominio ad esempio. D’altro canto richiedono opere murarie per il condotto per lo scarico dei fumi e, soprattutto, hanno comunque bisogno di un allaccio alla rete del gas.

Sono passaggi che, per chi cerca un’alternativa ai radiatori tradizionali, si possono facilmente evitare optando per i termosifoni elettrici, più facili da installare (necessitano giusto di essere collegati alla rete elettrica casalinga) e con elevate prestazioni che combinano:

  • benessere termico;
  • consumo ridotto di energia elettrica.

I radiatori elettrici offrono inoltre un’estetica più ricercata che si abbina perfettamente al contesto abitativo: non a caso rientrano appieno nella categoria del termoarredo. Sono poi compatibili con i sistemi di domotica per una gestione oculata del riscaldamento anche a distanza, dal termostato WiFi alle valvole termostatiche smart

 

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Quali radiatori consumano di meno?

 

Oltre alla tecnologia e alla modalità di funzionamento, c’è un ultimo elemento che determina il consumo dei radiatori: il materiale con i quali sono realizzati.

Escludendo quelli in ghisa, più legati ai sistemi tradizionali, ci sono linee in acciaio e alluminio. 

  • I radiatori in acciaio conservano il calore a lungo dopo lo spegnimento dell’impianto di riscaldamento e quindi contribuiscono a mantenere una temperatura gradevole per più tempo.
  • I radiatori in alluminio hanno il vantaggio di scaldarsi rapidamente, ma, a differenza di quelli in acciaio, si raffreddano più velocemente. 

In ogni caso, nello scegliere il radiatore più conveniente in termini di resa e consumo energetico, non si possono tralasciare alcuni aspetti, tra cui la dimensione degli spazi da riscaldare. La consulenza di un tecnico esperto rimane un ottimo punto di partenza per arrivare alla decisione migliore.

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