La riduzione delle emissioni di anidride carbonica è tra gli obiettivi principali delle politiche ambientali dell’Unione europea. In questo contesto, la riqualificazione energetica diventa uno degli elementi portanti: è un processo che ci riguarda da vicino, dal momento che interessa le nostre abitazioni. Scopriamo come.
Quali sono gli interventi di riqualificazione energetica?
Al centro della direttiva “Case green” approvata dall’Ue nel marzo 2023, la riqualificazione energetica prevede una serie di interventi eseguiti su un edificio. Lo scopo è di ridurne il fabbisogno energetico, vale a dire la quantità di energia richiesta per riscaldare casa in modo adeguato.
Il panorama italiano è particolarmente interessato dal momento che una parte piuttosto consistente degli immobili risale a prima degli anni Settanta, con criteri di risparmio energetico lontani dagli obiettivi contemporanei.
Se per il 2030 si punta a contenere le emissioni di CO2, la missione in vista del 2050 è quella di raggiungere la neutralità climatica, un pieno equilibrio tra le emissioni di gas serra che derivano dalle attività umane e quelle che possono essere assorbite dall’ambiente.
La riqualificazione energetica include diversi tipi di intervento.
- Si ottiene nel momento in cui si installano sistemi capaci di produrre energia rinnovabile, come pannelli solari o impianti fotovoltaici.
- A livello di struttura dell’edificio, rientrano opere come la coibentazione delle pareti o gli interventi di isolamento come la posa di un cappotto termico.
- Sono compresi gli interventi di installazione di infissi in PVC, che aiutano a non disperdere calore, o comunque di impianti di produzione o consumo di fonti rinnovabili.
All’interno dell’abitazione, i principali interventi di riqualificazione energetica prevedono:
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia;
- la sostituzione degli scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore;
- l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi di building automation controllabili da remoto.
Il risparmio energetico che ne deriva si traduce in impatti positivi sia economici, grazie ad un efficientamento che contribuisce ad abbassare i costi in bolletta, sia ovviamente ambientali. Per agevolare gli investimenti dei contribuenti, la normativa italiana prevede delle agevolazioni fiscali.
Cosa rientra nel Bonus di riqualificazione energetica?
L’agevolazione per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici, più nota come Ecobonus, è stata introdotta dalla Finanziaria 2007.
- Il beneficio consiste in una detrazione fiscale dall’IRPEF o dall’IRES, da dividere in 10 rate annuali di pari importo.
- L’ammontare del bonus varia a seconda del fatto che l’intervento interessi una singola unità immobiliare o gli edifici condominiali.
- Ad incidere sulla sua entità concorre l’anno in cui l’intervento di riqualificazione energetica è stato effettuato.
Per ottenere l’agevolazione occorre che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari ed edifici esistenti: possono appartenere a qualsiasi categoria catastale e vi rientrano gli edifici strumentali per l’attività professionale o di impresa.
Non è invece applicabile agli immobili di nuova costruzione.
Le Legge di Bilancio per il 2025 stabilisce che il bonus spetta anche per le spese sostenute negli anni 2025, 2026 e 2027 in caso di:
- acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
- acquisto e posa in opera di schermature solari;
- interventi di riqualificazione energetica globale degli edifici esistenti:
- interventi sull'involucro edilizio (coibentazione pareti, tetti, pavimenti);
- installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
- installazione di schermature solari.
Una importante novità è l’esclusione delle spese per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili e questo include le caldaie a condensazione.
Per quanto riguarda le spese del 2025, la detrazione varia a seconda della tipologia di abitazione;
- 50% per quella principale;
- 36% per gli interventi su unità immobiliari secondarie.
Quanto al biennio 2026-2027, la detrazione sarà del 36% per l’abitazione principale e del 30% per le altre abitazioni.
Quante classi energetiche si guadagnano cambiando gli infissi?
Il dibattito sulla riqualificazione energetica in vista del 2030 è molto acceso, soprattutto per i notevoli costi che in alcuni casi vanno messi in conto.
D’altra parte, in contesti abitativi più recenti, può essere sufficiente intervenire con lavori contenuti e comunque non così onerosi per le abitazioni meno datate: la sostituzione degli infissi con i nuovi modelli contribuiscono ad aumentare almeno di due classi l’efficienza energetica: significa che il rendimento del sistema di riscaldamento sarà più alto impiegherà meno energia.
Non va dimenticato che tra le voci ammesse dalle agevolazioni per la riqualificazione energetica rientra l’installazione di sistemi di building automation o domotica per la gestione intelligente dell’energia.
Questi dispositivi di riscaldamento, come le valvole termostatiche piuttosto che i termostati smart, consentono infatti di programmare la temperatura di casa con precisione e in modo da non sprecare inutilmente risorse energetiche.
- Dotati di strumentazioni per comunicare a distanza, con l’attivazione della geolocalizzazione dell’utente riconosco se nell’abitazione sia presente qualcuno o meno.
- I sensori delle termovalvole per il rilevamento di finestre aperte inviano un segnale di interruzione all’erogazione di calore che altrimenti andrebbe disperso.
- Gli utenti hanno la possibilità di regolare la corretta temperatura in ogni singola stanza in base al suo utilizzo nei diversi momenti della giornata.
- La comunicazione attraverso le notifiche via app sul cellulare fornisce informazioni e aggiornamenti costanti per un monitoraggio completo.
Soluzioni semplici ed avanzate che fanno la differenza.
Qual è la differenza tra ristrutturazione e riqualificazione?
Conviene ricordare, a questo punto, che la riqualificazione energetica non va confusa con una ristrutturazione dell’immobile.
- La ristrutturazione infatti include delle modifiche strutturali all’edificio piuttosto che un rifacimento estetico sia interno che esterno.
- È vero che sono compresi gli aggiornamenti degli impianti dell’abitazione, da quello elettrico a quello di riscaldamento, ma non necessariamente hanno un intento di risparmio energetico.
In questo punto si nota la differenza con la riqualificazione, focalizzata sul miglioramento dell’efficienza energetica per ridurre i consumi e le emissioni inquinanti e assicurare un comfort termico migliore.