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Devi smontare un radiatore e hai paura di allagare casa?
Ecco qualche consiglio per non sbagliare
I radiatori sono elementi che fanno parte dei più comuni sistemi di riscaldamento. Sono generalmente collegati ad una rete idraulica che riceve calore da una caldaia (alimentata da vari combustibili come gas, legno, ecc.). I termosifoni sono fatti di solito in materiale metallico come acciaio, ghisa ed alluminio, quindi richiedono una manutenzione in termini di pulizia, tinteggiatura o nei casi più gravi, di completa sostituzione. Ecco perché è essenziale sapere come smontarli in modo corretto, onde evitare di allagare casa. Anche se si tratta di un'operazione piuttosto semplice, è importante seguire alcuni suggerimenti per smontarli nel modo giusto.
Ecco qualche consiglio per rimuovere in modo facile e intuitivo un termosifone.
Occorrente:
- chiave a pappagallo
- asciugamani
- catino o secchio
- nastro teflonato
Operazioni da fare prima di smontare un radiatore
Come prima cosa chiudere la valvola generale che porta l'acqua dalla caldaia ai termosifoni, o in alternativa chiudere i rubinetti di entrambi i lati del termosifone, girandoli fino al completo blocco, al fine di arrestare il flusso d'acqua. Stendere un asciugamano sul pavimento sotto il dado di giunzione e sistemare sopra un catino per raccogliere i residui d'acqua racchiusi nelle giunture. Con la chiave a pappagallo allentare leggermente il dado di giunzione, prestando attenzione a non scuotere eccessivamente il tubo, che finisce solitamente nel muro o nel pavimento.
Quando dal dado di giunzione del calorifero inizierà a scorrere acqua, smettere di svitare e lasciare fluire lentamente l'acqua nel catino. Non appena il catino sarà completamente pieno, stringere il dado, svuotate il recipiente e ricominciare l'operazione da capo. Successivamente stringere il primo dado e spostare il catino sotto l'altro dado e allentarlo quasi del tutto. Nel calorifero ci sarà ancora un residuo d'acqua, sollevare quindi il radiatore dai supporti a muro e inclinarlo per far cadere nel catino tutta l'acqua.
Per quest'operazione è indispensabile l'aiuto di qualcuno dato il peso del termosifone. Si consiglia di appoggiarlo a terra, su una superficie morbida come ad esempio un tappeto per evitare di graffiare il pavimento. Al termine delle operazioni potremo rimontare il nostro calorifero, semplicemente eseguendo in maniera inversa, tutte le operazioni viste in precedenza.
Com'è fatto un impianto di riscaldamento?
Un impianto di riscaldamento, di qualunque tipologia esso sia, si compone di alcune parti essenziali.
– generatore di calore: caldaia o pompa di calore, che puó essere alimentata da combustibile liquido o gassoso
– terminali scaldanti: termosifoni, dai più classici caloriferi in ghisa ai più moderni in acciaio o alluminio, fino ai più innovativi radiatori d’arredo, passando per i pratici scaldasalviette, ideali da posizionare nei bagni. Negli ultimi anni, hanno preso piede impianti di riscaldamento di tipo “alternativo”, come quelli a parete, a battiscopa e a pavimento o impianti ad aria (fancoil).
– sistema di distribuzione: tubazioni, in base al tipo di rete di distribuzione dell’acqua, sono di andata e di ritorno, a mono tubo e a due tubi.
– sistema di regolazione: termostato/cronotermostato, che consente di gestire/programmare l’impianto.
– altri dispositivi: i collettori, che servono per distribuire l’acqua calda ai vari terminali scaldanti o ai diversi circuiti degli impianti a pannelli radianti e le valvole termostatiche, che vanno posizionate direttamente sui radiatori e servono a regolare la temperatura di ciascun ambiente.
Come funzionano le valvole
Le valvole dei termosifoni, con il passare degli anni hanno avuto una significativa evoluzione: dalla tradizionale valvola con la tipica funzione di un normale rubinetto che una volta chiusa permette la rimozione del termosifone, alla valvola termostatica, che oltre alle tradizionali funzioni, regola l’afflusso dell’acqua calda e quindi la temperatura ambiente, con notevoli vantaggi dal punto di vista energetico e del comfort climatico.
Leggi l'articolo sulle Valvole Termostatiche
Semplice & Veloce
Come si è visto, rimuovere un termosifone è semplice, veloce e pratico e può essere eseguito anche da chi non è esperto di lavori casalinghi e affini.
Un calorifero in genere viene smontato per svariati motivi: non scalda sufficientemente e quindi occorre pulirlo all'interno; si vuole verniciarlo nuovamente, quindi occorre smontare gli attacchi, sganciare il calorifero dalle staffe e spostare il calorifero per poterlo dipingere comodamente; si desidera sotituirlo con un altro modello o semplicemente si ha la necessità di ridipingere la stanza.
Per evitare rischi e spiacevoli conseguenze, la prima cosa da fare è chiudere il rubinetto centrale dell’impianto idraulico della casa. Questa manovra permette il blocco totale della circolazione dell’acqua all’interno dell’impianto e garantisce la manutenzione in scurezza.
E la caldaia?
Una volta che il termosifone è stato sostituito è bene verificare l'indicatore della pressione della caldaia. Se la pressione è troppo bassa, ad esempio, potrebbe impedire alla caldaia di azionarsi, con il risultato di non avere acqua calda. E se invece la pressione della caldaia fosse troppo alta? Cosa potrebbe succedere e cosa si deve fare per ripristinare la situazione?
La pressione della caldaia dovrebbe oscillare tra 1,2 e 1,5 bar (unità di misura utilizzata per calcolare la pressione atmosferica), ma questa indicazione potrebbe variare a seconda del modello di caldaia installata. Per sicurezza, controllare il manuale di istruzioni della caldaia per verificare il giusto settaggio.
Il controllo ed il conseguente settaggio della pressione di una caldaia è un’operazione molto semplice, alla portata di tutti, che non necessita un intervento tecnico.
La pressione è indicata tramite un barometro, solitamente disposto nella parte frontale o superiore della caldaia; il manometro di una caldaia somiglia ad un contagiri di un’automobile o un orologio analogico. Se la lancetta è posizionata tra 1.2 e 1.5 bar, non c'è la necessità di fare altre operazioni.
Se invece dovesse risultare troppo alta, allora si dovrà intervenire. Come?
Facendo, uscire un po’ di pressione dalla valvolina di scarico della caldaia che solitamente è posizionata proprio sotto e far uscire un po’ d’acqua verificando che il manometro ritorni nei livelli richiesti 1.2 e 1.5 bar.
Se il dispositivo non ha la valvolina possiamo procedere ed intervenire sui radiatori. L’operazione è uguale a quanto descritto nell’articolo “come sfiatare i radiatori”.
Leggi l'articolo COME SFIATARE I RADIATORI
Devi sostituire il tuo vecchio radiatore, perché non rendere la tua abitazione più elegante, colorata ecc.
Idee e soluzioni cromatiche sul rinnovo della tua casa.
Hai deciso di affrontare il restyle completo della tua casa e con l’occasione sostituirai anche i vecchi radiatori ma non sai da che parte iniziare?
Nessun problema, con alcuni piccoli suggerimenti, la scelta dei nuovi radiatori sarà facile, divertente e riuscirai a ricreare l’armonia adatta tra tutti gli elementi d’arredo della tua abitazione.
Armonia, appunto, è la parola chiave, sia in termini di colore che di linee.
I termosifoni ormai non sono più un elemento esclusivamente funzionale, ma possono diventare veri e propri oggetti decorativi su cui puntare per esprimere al meglio il tuo stile e la tua personalità.
Per prima cosa individua lo stile che caratterizza il tuo arredamento: hai scelto uno stile minimale e geometrico o sei più affascinato da linee morbide e sinuose? In base a questo puoi optare per termoarredi dalle linee squadrate e nette tipiche dei tubi quadri, delle doghe piatte o delle piastre.



Puoi ricercare la stessa armonia di forme anche nell’ambiente bagno, cercando ad esempio, di abbinare la linea dei tuoi sanitari o rubinetterie con quella dei radiatori: scegli tubi arrotondati ad esempio se hai scelto una vasca dalla forma ovale o linee più nette se hai optato per rubinetti dalla forma squadrata.



Oppure, se ti innamori di una forma, squadrata o arrotondata che sia, potresti pensare di utilizzarla in ogni ambiente della tua casa, semplicemente differenziando il termoarredo per le zone living e per il bagno: elementi a sviluppo verticale per la zona giorno e la tipica “scaletta” di tubi per la stanza da bagno.




Una volta identificata la “linea” che fa da filo conduttore allo stile del tuo arredamento punta sul colore! Qui c’è veramente l’imbarazzo della scelta: puoi giocare con il tono su tono per uniformare e amalgamare il più possibile il radiatore con l’ambiente che lo ospita:


Oppure puoi scegliere di abbinarlo ad esempio alla cucina, o alla cornice dei quadri o semplicemente richiamando il colore di alcuni pezzi dell’arredamento.



Stesso concetto vale l’ambiente bagno, anche se qui puoi scegliere di ricercare l’abbinamento, oltre che con i mobili, anche con la rubinetteria o con il profilo della doccia siano essi colorati, cromati o satinati:



Continuando a parlare di colore, se vuoi avere dei radiatori colorati in linea con le tendenze dell’arredamento, ricorda che negli ultimi anni si sono imposti le tonalità del verde e del blu, in tutte le loro declinazioni di colore:






I radiatori elettrici, la soluzione veloce per le esigenze del riscaldamento
Radiatori elettrici: cos'è necessario sapere?
Intervenire nell'impianto idraulico di riscaldamento, in un'unità abitativa è sempre un sinonimo di ingenti opere murarie; l'installazione di un prodotto elettrico è invece una comodità, in quanto non dover predisporre attacchi rende il radiatore elettrico il prodotto ideale.
I radiatori elettrici sono appositamente progettati per soddisfare le esigenze degli utilizzatori finali che non possono, o non vogliono, intervenire sul proprio impianto.
Il funzionamento avviene grazie ad una resistenza elettrica collegata ad un termostato di sicurezza; questa resistenza è immersa in uno speciale liquido termovettore che riempie tutto il circuito del radiatore. Quando la temperatura, impostata nel termostato, aumenta la resistenza trasforma l'energia elettrica in calore.
Ci sono diversi tipi di resistenze, con tecnologie più o meno avanzate: dalla semplice on/off (acceso/spento) a quelle regolate con termostato e controllo wi-fi.
I radiatori elettrici vengono, spesso, installati nelle stanze da bagno di abitazioni dotate anche di riscaldamento a pavimento proprio per la loro funzione di scaldasalviette.
I radiatori elettrici possono essere gestiti con un cronotermostato; questo dispositivo permette la regolazione della temperatura negli ambienti domestici, consente di regolare l’accensione e lo spegnimento del radiatore, impostare il timer e le fasce orarie desiderate. Quando non si è in casa non è importante tenere una temperatura alta, ma basta programmare il cronotermostato risparmiando in questo modo molta energia elettrica.
Come scegliere la potenza dei radiatori.
La potenza del radiatore va calcolata tenendo in considerazione diversi aspetti. La dimensione della stanza da scaldare, la temperatura media che si vuole tenere nella stessa, la sua posizione e la tipologia di abitazione nella quale si trova. Queste sono solo alcune delle informazioni, che servono per stimare correttamente la potenza dei termosifoni. È molto importante dimensionare correttamente il radiatore elettrico da installare per evitare la sgradevole sensazione di freddo.
Per stabilire quale radiatore si adatta meglio alle esigenze di ogni singola stanza bisogna calcolare i Watt necessari in base alle seguenti informazioni:
- Dimensioni della stanza (lunghezza/profondità/altezza)
- Tipologia della stanza (zona giorno/zona notte/bagno)
- Isolamento dell’edificio (poco isolato/molto isolato/classe A)
- Temperatura esterna minima (da -20° a +5°)
Nell’area multimedia del sito IRSAP www.irsap.com/it/multimedia/calcolatore è disponibile un CALCOLATORE che aiuta ad avere una indicazione di massima dei watt necessari per scaldare una stanza. Ovviamente per dimensionare correttamente il corpo scaldante è necessario affidarsi ad un professionista che esegue i corretti calcoli.
I radiatori a funzionamento misto: la soluzione ideale per le mezze stagioni.
Come dice il nome stesso “radiatori a funzionamento misto” sono dei corpi scaldanti collegati alla caldaia ma che, grazie ad una resistenza elettrica aggiuntiva, possono funzionare anche in modo elettrico; il che significa che questi radiatori possono essere utilizzati anche indipendentemente dal sistema di riscaldamento centrale, offrendo un maggiore controllo e flessibilità.
Questo permette l’utilizzo del radiatore anche nei periodi in cui l’impianto di riscaldamento è spento e nelle mezze stagioni.
Per poter grantire la funzionalità sia in modalità idraulica che in modalità mista, senza modificare l'interasse idraulico, IRSAP propone l'utilizzo di particolari valvole e detentori salvaspazio termostatizzabili che consentono l'inserimento della resistenza elettrico nel collettore, attraverso il copro valvola stesso (fig.1).
Molti dei modelli di radiatori con attacchi centrali ad interasse idraulico “50mm”, possono essere comodamente trasformati in un radiatore a funzionamento misto, senza dover apportare modifiche al collegamento idraulico o al fissaggio a muro del radiatore.
Alle estremità inferiori dei collettori laterali sono presenti dei fori filettati in cui può essere inserita la resistenza elettrica in qualsiasi momento (fig. 2).
Gamma e offerta prodotti elettrici: come scegliere?
L'ampia gamma di radiatori elettrici IRSAP rappresenta la risposta concreta ad ogni esigenza di potenza elettrica (250 a 2000 Watt) e ad ogni esigenza abitativa (svariati modelli e misure).
Molti radiatori elettrici possono essere integrati con:
- controllo ON/OFF (acceso/spento)
- termostato elettronico per regolare la temperatura del radiatore
- controllo elettronico IR per regolare la temperatura ambientale e telecomando per il controllo elettronico
- controllo elettronico digitale wireless, programmabile settimanalmente per gestire l'accensione, il funzionamento e portare la temperatura ambientale al grado desiderato. Questo controllo wireless permette inoltre di raggiungere la temperatura impostata all'ora desiderata tramite la funzione ITCS (Intelligence Temperature Control System = sistema intelligente di controllo della temperatura) regolando l'accensione anticipata del radiatore in base alla temperatura ambientale.
La gamma IRSAP offre prodotti che spaziano dai modelli di design, per chi desidera un prodotto adatto ad una casa non convenzionale e dalla forte personalità, ai più classici modelli da bagno, arredo o multicolonna, versatili e funzionali adatti a riscaldare ed arredare ogni ambiente domestico.
Tutto ciò che occorre sapere sui radiatori elettrici e le nuove normative.
IRSAP ha intrapreso un percorso virtuoso nell’ ottica green, oggi meglio conosciuta con il nome di ECO DESIGN, attivandosi verso la progettazione del prodotto nel rispetto di una filosofia responsabile sotto molti punti di vista: quello ambientale in primis, ma anche etico e sociale.
La risposta concreta a questo percorso viene data dalla possibilità di scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze rispettando l’ambiente e garantendo il massimo risparmio energetico in qualunque stagione dell’anno.
I radiatori elettrici di ultima generazione devono essere conformi alle vigenti normative in materia di risparmio energetico, inoltre permettono un comfort ambientale nettamente superiore agli stessi prodotti commercializzati prima del 2018. Questo grazie ai nuovi regolatori di temperatura compresa la funzione ITCS (sistema intelligente di controllo della temperature).
Le normative ECO DESIGN 2018 prevedono una distinzione fra scaldasalviette e radiatori elettrici: gli scaldasalviette prevedono solo la funzione accensione e spegnimento; i radiatori elettrici hanno la possibilità di gestire temperature e fasce orarie.

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Installare una testa termostatica è un’operazione molto semplice, non presente alcuna difficoltà e può essere effettuata da chiunque, basta solamente seguire pochi passi principali.
La prima cosa da fare è procedere con lo smontaggio a mani nude della vecchia valvola manuale, che poi si andrà a rimpiazzare con la nuova testa termostatica.
Fatto questo con una chiave inglese da 26” svitare in senso antiorario dove ci sono le venature senza rovinare il filetto.
Una volta che il dado è stato tolto si potrà capire se la valvola è manuale o termostatizzabile. Se vi è la presenza di pistone che può essere spinto all’interno la valvola è termostatizzabile.
In caso contrario (non c’è il pistone) la valvola è manuale. Per sostituire il corpo valvola è necessario rivolgersi ad un professionista idraulico.
Prendere la testa termostatizzabile , posizionarla sul punto 5 ed inserirla con il 5 in alto. Avvitare la ghiera posteriore finchè non si fissa.
Ora è possibile regolare la temperatura desiderata nella stanza.
Come installare una testa termostatica
sul tuo radiatore Irsap?
Guida pratica su come sfiatare il tuo radiatore e perchè è così utile.
I radiatori di casa non hanno una temperatura omogenea su tutta la superficie, oppure i tubi sono freddi nella parte alta e spesso si sente del rumore quando sono accesi?
Se la risposta è sì a uno o a tutti e tre i casi riportati, allora sicuramente all’interno dei termosifoni c’è un accumulo d’aria che, come una bolla, impedisce all’acqua calda di circolare correttamente provocando l’abbassamento della pressione di esercizio dell’impianto idraulico e a volte il blocco della caldaia stessa, tutto questo andando a ridurre la resa termica del corpo scaldante.
Per eliminare questa bolla d’aria bisogna quindi sfiatare i radiatori.
L’operazione è molto semplice e veloce da eseguire, basta seguire passo a passo alcuni suggerimenti. Ecco quali:
La prima cosa da fare per sfiatare i termosifoni, se il riscaldamento è autonomo, è spegnere la caldaia oppure la pompa di circolazione.
Successivamente, bisogna aprire lentamente la valvola di sfiato, semplicemente ruotandola in senso antiorario fino alla fine della sua corsa.
La valvola di sfiato si trova nella parte superiore del radiatore, generalmente sul lato opposto della valvola termostatica, in corrispondenza del tubo che esce dal muro e porta l’acqua al radiatore. E’ importante ricordarsi di posizionare sotto la valvola un recipiente che possa raccogliere il getto d’acqua che uscirà una volta terminata l’aria.
Per aprire la valvola si può utilizzare l’apposita chiave oppure un semplice cacciavite.
Lasciate uscire tutta l’aria dai termosifoni fino a quando non incomincerà ad uscire un getto d’acqua costante. A quel punto si deve richiudere la valvola.
Se la pressione dovesse essere inferiore, bisogna ripristinare la corretta pressione d’esercizio mediante il rubinetto di carico girando l’apposita manopola che si trova nella caldaia stessa. Dopo aver fatto sfiatare i termosifoni, bisogna verificare la pressione dell’acqua dei caloriferi attraverso il manometro della caldaia la cui freccetta dovrà essere posizionata tra il valore 1 e il valore 2.
A questo punto basta rimettere in funzione l’impianto riaccendendo la caldaia o la pompa di circolazione e verificare che i termosifoni si scaldino uniformemente.
Se così non fosse significa che c’è ancora troppa aria all’interno e sarà necessario ripetere l’operazione.