È uno degli imprevisti più temuti e fastidiosi che, a lungo andare, può portare anche a problemi di salute. La presenza di muffa in casa è provocata soprattutto da un livello di umidità eccessivo: non a caso, si presenta spesso nei mesi invernali, quando l’umidità nell’aria raggiunge percentuali più alte per la marcata differenza tra temperature interne ed esterne. Si può correre ai ripari grazie all’azione dei deumidificatori? Scopriamolo insieme.
Migliore
Il deumidificatore è senza dubbio un dispositivo che porta benefici all’ambiente domestico e non solo in estate, quando viene utilizzato per rendere le stanze più fresche e accoglienti. Lo scopo del deumidificatore è infatti quello di ridurre la quantità di umidità negli spazi chiusi: per prevenire la formazione di muffa, il suo livello deve essere compreso tra il 45% e il 55%.
Per valutare quale sia il deumidificatore migliore per le proprie esigenze vanno considerati alcuni punti.
- Capacità di deumidificazione (L/24h): indica quanti litri d’acqua può rimuovere dall’aria nell’arco di 24 ore.
- Per gli ambienti fino a 25 mq, come una stanza singola o un bagno grande, i modelli da 10 ai 14 L/24h sono un’ottima soluzione.
- Per ambienti più grandi, si suggeriscono quelli con una capacità di deumidificazione compresa tra i 16 e i 20 L/24h.
I deumidificatori dotati di tecnologia che permette di impostare il livello di umidità desiderato hanno un impatto ancora più efficace. A questi si aggiungono i termostati smart, anch’essi dotati di sensori per rilevare il livello di umidità nell’aria e che consentono dunque un monitoraggio costante, anche a distanza.
I modelli con un filtri antipolvere contribuiscono ulteriormente a purificare l’aria e ridurre la circolazione delle spore e delle muffe.

Da muro
Quindi sì: rispondendo alla domanda iniziale, i deumidificatori possono essere una valida soluzione all’eccessiva umidità nell’aria di casa e quindi diventare una barriera contro la formazione di muffe. Occorrono però alcune precisazioni.
I modelli da muro intervengono quando la muffa è dovuta all’umidità ambientale e alla condensa, vale a dire quando si forma in angoli freddi come dietro i mobili.
Un’alternativa alla deumidificazione è rappresentata dalla ventilazione meccanica controllata (VMC), che richiede però un intervento più complesso, ma che assicura un ricambio continuo dell’aria e aiuta dunque a mantenere sotto controllo la quantità di umidità.
Se invece la muffa è provocata da umidità di risalita capillare, vale a dire dalla risalita dell’acqua presente nel sottosuolo all’interno di muri e fondamenta dell’edificio, il problema è strutturale e si rende necessario un intervento edile.
Cantina
L’umidità da risalita è quella che, per esempio, colpisce alcuni spazi come le cantine. A questa causa si aggiungono:
- condensa, con l’aria calda e umida che si raffredda a contatto con le pareti fredde, provocando muffa diffusa su muri e oggetti e uno sgradevole odore di chiuso;
- infiltrazioni laterali, con l’acqua che penetra dall’esterno, magari per la rottura di una tubazione, per un drenaggio insufficiente o per l’acqua piovana.
Si può intervenire con un deumidificatore elettrico portatile, ma giusto per tamponare e non per eliminare del tutto il problema.

Armadio
Al contrario, il deumidificatore è un ottimo rimedio per evitare che gli armadi di casa si riempiano di muffa, intaccando abiti e tutto ciò che essi contengono. Il dispositivo contiene il livello di umidità nella stanza nell’intervallo ottimale, con ricadute positive non solo sulle pareti della stanza, ma anche sulla mobilia, armadio compreso.
Se consideriamo poi che gli armadi sono posizionati per lo più in camera da letto, un armadio protetto dalla muffa significa che l’intera stanza è al riparo: è fondamentale infatti che la camera da letto abbia un’aria salubre e priva di microrganismi come spore e muffe, cause di
- mal di testa persistenti;
- irritazione delle vie respiratorie;
- scarsa qualità del sonno.
È importante sottolineare come anche la corretta gestione del riscaldamento porta benefici per il riposo: una temperatura compresa tra i 19° e i 20° C consente di avere un bilanciato comfort termico (né troppo caldo, né troppo freddo) e gli strumenti di domotica - come le valvole smart - sono progettati proprio per avere una gestione precisa e completa del riscaldamento di casa.
Deumidificatore efficace per la muffa?
Il deumidificatore permette di ridurre il livello eccessivo di umidità nell’aria e quindi è utile per contrastare la formazione di muffe negli ambienti di casa. Se però la muffa è provocata dall’umidità di risalita dell’acqua presente nel sottosuolo, occorre un intervento edile più complesso.
Il deumidificatore asciuga i muri?
La presenza di muri bagnati è indice della presenza di umidità da risalita capillare: significa che l’acqua presente nel sottosuolo risale all’interno di muri e fondamenta dell’edificio. Un deumidificatore non basta per bloccare il fenomeno: servono interventi edili.
Quanto tenere acceso un deumidificatore per muffa?
Non c’è un intervallo preciso di tempo per azionare il deumidificatore allo scopo di impedire la formazione di muffa. Il dispositivo opera per contenere i livelli di umidità nell’aria: quando si raggiungono e mantengono quelli ottimali (tra il 40% e il 45%), il deumidificatore ha raggiunto il suo obiettivo.
Quali sono gli svantaggi di un deumidificatore?
Tenere acceso il deumidificatore per troppo tempo e dopo che il livello di umidità nell’aria di casa è quello consigliato, porta a spiacevoli imprevisti: per quanto i modelli di nuova generazione siano progettati per il risparmio energetico, a lungo andare impattano negativamente sui costi in bolletta.